Carlo Gribaudo: Maestro di Sport
IL QUADRETTO
Di: Gianni Romeo
Lo Sport
è una strada scivolosa
per chi la percorre
con superficialità,
Sport eguale Salute
è un “motto”
da intendere bene.
Come sempre, di buon mattino sfoglio un quotidiano prima di essere travolto dalle notizie-non notizie che televisioni e affini spareranno a zero senza darmi il tempo di pensare. Il giornale invece è lì aperto di fronte a me in attesa senza mettere fretta, nessuno si intromette se leggo qualche riga. C’è una notizia che avrei preferito non trovare, si dice
della morte di un medico che conoscevo bene. Carlo Gribaudo, un uomo che ha dedicato tutta la sua professionalità e la sua attenzione a chi fa sport. È una strada scivolosa per chi la percorre con superficialità, sport eguale salute è un motto da intendere bene.

Carlo Gribaudo fin da giovane laureato aveva affiancato il professor Vittorio Wyss allo studio di un mondo che agli inizi degli Anni Sessanta era praticato spesso con il concetto del <fai da te>. Era nato allora l’Istituto di Medicina dello Sport, una scommessa occuparsi di cose che non parevano di primaria importanza ma Wyss e Gribaudo avevano guardato lontano, la realtà aveva presto smentito gli scettici. Alla morte del Capo, un precursore, Gribaudo aveva assunto il comando delle operazioni, l’istituto diventava poco alla volta un’eccellenza della nostra città. Al giovane direttore si illuminava lo sguardo quando gli autobus che si fermavano all’ingresso dell’impianto aprivano le porte per far scendere decine di ragazzi e ragazze chiassosi in attesa di essere educati su una materia che era la loro vita futura, era la
conoscenza e il rispetto del proprio corpo.

E nei corridoi dell’Istituto, che grazie alla lungimiranza del Comune di Torino aveva poi trovato ampi spazi nella pancia dello Stadio Comunale, i giovani avevano anche l’occasione di incontrare famosi giocatori della Juve e del Toro, sciatori, corridori. Gribaudo aveva conquistato l’èlite dello sport grazie alla <sua> squadra, altri medici appassionati e competenti come Gian Pasquale Ganzit, Piero Astegiano, Gian Luigi Canata… Ora la legge della vita ci ha rapito un’altra delle persone colte e preziose che ci arricchiscono e ci sentiamo tutti più poveri.
Andiamo avanti nella lettura, ecco una pagina che sembra farci sorridere ma dopo il primo sguardo merita una profonda meditazione.

Per fortuna hanno avuto la meglio <I Nostri>, un robot è scivolato in pezzi prima del via, un altro è partito troppo veloce ed è andato in tilt…Insomma l’intelligenza artificiale per ora ha trovato pane per i suoi denti. Per ora.
E se un domani nemmeno troppo lontano invece di un Carlo Gribaudo che istruisce i giovani, le giovani, ci sarà un “severo ingegnere” che mette in fila per la corsa gli umanoidi?