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Emergenza COVID 19 e Sanità Pubblica

Economia Covid

 
 
IL FUTURO
 
L’epidemia del COVID 19
avrà un impatto considerevole
sulla nostra vita.
 
Cosa possiamo
attenderci?

 
Di: Luigi Giovannini
 
È fuor di dubbio che l’epidemia del COVID 19 avrà un impatto considerevole sulla nostra vita anche dopo questo periodo di emergenza mondiale, triste e tragico per i morti che ha provocato; gravido di rischi e pericoli per le persone che lo hanno vissuto in prima linea negli ospedali, nei presidi della protezione civile, nelle attività di pubblica sicurezza, nei servizi di volontariato, ecc., difficile per chi ha perso la fonte di reddito; pesante comunque per la popolazione in generale che ha dovuto rinunciare alle libertà personali e riorganizzare la propria vita quotidiana in fretta e furia (figli, anziani, invalidi, colf, badanti, baby-sitter, ecc.).
 
SpagnolaVero è che l’umanità si è trovata più volte in passato a fronteggiare tragedie epocali per numero di morti e vastità geografica: epidemie e pestilenze dal medioevo in avanti, la ‘’spagnola‘’ e le guerre mondiali in epoca più recente. È tuttavia la prima volta nella storia che ci troviamo di fronte ad una ‘’guerra’’ veramente ‘’mondiale’’, che ha toccato tutti e cinque i continenti, con oltre la metà della popolazione del pianeta alle prese con misure socio-sanitarie di restrizione più o meno drastiche e vincolanti.
È inoltre opinione diffusa che dopo la pandemia del Coronavirus molte cose cambieranno nel nostro modo di vivere, considerando l’impatto devastante che ha avuto (e che, speriamo in misura più lieve, avrà ancora per i prossimi mesi) sulle abitudini di vita e sui rapporti sociali della gente.
Subito dopo l’emergenza sanitaria, il primo impatto sarà in campo economico dove dovranno essere coniugate necessità impellenti di ripresa dell’attività produttiva con altrettanto inderogabili esigenze di sicurezza degli addetti.
Un secondo aspetto importante sarà la pianificazione e gestione dei tempi e delle modalità di copertura/pagamento dei debiti enormi generati dai finanziamenti ‘’bazooka’’ messi in campo dagli Stati e dalle banche centrali. E l’Italia, come è noto, su questo terreno non parte proprio con le premesse migliori visto il suo fardello di debito pubblico pre-esistente. Ne avremo, ahimè, anche per i nostri figli e nipoti.
 
Avremo conseguenze sull’organizzazione della attività produttiva e della scuola con un’accelerazione forte nell’utilizzo delle nuove tecnologie a supporto del lavoro e domicilio (il cosiddetto smart working) e dell’insegnamento/apprendimento in remoto.
Cambierà la struttura del commercio con un prevedibile incremento dell’e-commerce e conseguenti impatti pesanti sul businness e sull’occupazione dei centri commerciali e sui negozi tradizionali.
Ma quello che più ci tocca da vicino sono gli impatti che avremo e gli insegnamenti che ci porteremo dietro da questa terribile esperienza in Intensivamateria di salute pubblica.
Sarà opportuno, visto il carattere pandemico del contagio, cominciare dalle organizzazioni sanitarie sovranazionali, per fare una valutazione oggettiva di cosa ha funzionato a dovere e quali sono stati invece gli aspetti critici e, in alcuni casi, drammatici della gestione di questa epidemia. 
Al riguardo era naturale attendersi un supporto e un coordinamento qualificato e incisivo da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanita e dagli organismi preposti a livello di istituzioni europee.
Pur con tutte le attenuanti insite in un evento imprevedibile e totalmente sconosciuto, l’apporto dell’OMS e delle funzioni preposte a livello europeo è stato quanto meno molto debole.
È prevedibile, oltreché auspicabile che nel prossimo futuro in questi organismi si possano concentrare risorse finanziarie e umane, nonchè interventi organizzativi adeguati a renderle efficienti e incisive anzitutto sul piano della prevenzione e successivamente nella applicazione di protocolli e procedure di gestione efficaci e condivisi a livello internazionale. 

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