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Accademia di Medicina, il GIST sotto la lente

Accademia ingresso

 
 
L'AGGIORNAMENTO 
 
PAZIENTI E FAMIGLIARI
A <SCUOLA> A TORINO PER
UN AGGIORNAMENTO CLINICO
 
Il tumore
stromale gastrointestinale
tra volontariato
e operatori della sanità.
 
Il convegno organizzato
da GITR, AIG
e Rete Oncologica Piemontese 
 
 
Di: Ernesto Bodini
 
 
 
LE ASSOCIAZIONI A.I.G. E GITR PER UNA GIORNATA DI FORMAZIONE
Invariati i progressi
nel trattamento del tumore stromale gastrointestinale
 
Anche quest’anno il GITR (presidente dott. Alessandro Comandone), in collaborazione con l’associazione A.I.G. e la Rete Oncologica Piemontese (direttore dott. Oscar Bertetto), puntualmente ha dedicato una Giornata di formazione per i pazienti con GIST e le loro famiglie. L’incontro, che si è tenuto nei giorni scorsi nella sede dell’Accademia di Medicina di Torino, ha passato in rassegna i contributi scientifici di vari specialisti per un aggiornamento sugli aspetti diagnostici, terapeutici e prognostici della malattia definita tumore stromale gastrointestinale, oggi nota anche con l’acronimo inglese GIST.
 
Sostanzialmente, rispetto all’incontro dello scorso anno, non sono emerse particolari novità se non una maggiore attenzione nella gestione della terapia di alcuni farmaci in particolare, tra i quali il ben noto Imatinib. Un certo spazio è stato dato al ruolo dell’Associazione Italiana GIST - Onlus, presieduta dalla dr.ssa Anna Laurenti, farmacista e farmacologa di professione, che ha coinvolto il pubblico esternando la sua disponibilità attraverso una helpline (dal sito www.gistonline.it) per rispondere ai quesiti degli associati su come gestire il proprio programma terapeutico, superando incertezze e preoccupazioni che talvolta condizionano il loro percorso clinico-assistenziale e quindi la loro qualità di vita.
Dal canto suo e dell’associazione, nel loro insieme in questi due anni il feedback è stato particolarmente positivo, come peraltro ha affermato il socio e consigliere Luigi Nava che, nel suo breve intervento, non solo ha ricordato il proprio iter diagnostico e terapeutico, ma anche il fattivo ruolo di appartenenza all’associazione contribuendo a darne sviluppo attraverso opera di informazione e di sensibilizzazione. È indubbio che l’estensione delle conoscenze in stretta sinergia tra volontariato e operatori della sanità, clinici in primis, rappresenta il massimo conforto per il sostegno dei pazienti, sia essi ad inizio diagnosi sia in terpaia da lungo tempo; e ciò a fronte anche di eventuali difficoltà organizzative e burocratiche che talvolta possono “ostacolare” la maggior attenzione per i pazienti, come liste di attesa, incomprensioni o disguidi vari... 
 
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